L’artigiano del futuro è un mix tra tradizione e innovazione. Oggi tutto è cambiato, ma possiamo salvare molti vecchi lavori di bottega.
La parola chiave è innovazione, ma non solo quella tecnologica, anzi in questo caso va prima di tutto spiegato il concetto di innovazione dei saperi, ovvero tutto quello che l’uomo ha introdotto trasformando e mettendo insieme concetti elaborati, senza per forza inventare una macchina automatica.
Come dice Massimo Temporelli, ci sono alcuni aspetti che accomunano gli innovatori:
L’artigiano non solo deve migliorare le proprie tecniche e conoscenze relative al suo settore, ma deve fonderle con altri settori e trovare la via maestra per comunicare se stesso.
L’innovazione è anche di concetto, di metodo e spesso questa non viene classificata tale, ma lo scambio tra innovazione e innovatori può aumentare di molto le possibilità di riconoscimento di questi valori.
Serve la digitalizzazione dei processi produttivi, perché gli strumenti ci sono e vanno messi in campo.
L’artigiano non è più quello della piccola bottega che sforna poche e piccole creazioni, ma deve cambiare il concetto di bottega inserendo il digitale, il web, l’automazione, lo scambio e la conoscenza.
Non parliamo di industrializzazione, ma di una bottega che fonde la tradizione, con innovazione digitale e processi più snelli e veloci, senza perdere l’unicità e la qualità.
L’artigiano del futuro è il nostro presente.
Tags: artigiano, massimo temporelli
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