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21 Aprile 2020

Come salvare la stagione turistica 2020

by Matteo Contiero / Marketing / Mondo Digitale / PMI / 0 Comments

C’è un modo per salvare la stagione turistica, ma serve organizzazione, coordinamento, intraprendenza e rispetto

Il turismo, ma non solo sta pagando e pagherà a durissimo prezzo la pandemia che ha colpito il mondo

In Italia il turismo è una grande risorsa e molte aziende vivono di questo settore, che ha già annunciato una crisi molto importante.

Allora cosa fare?

In questi giorni fioccano le proposte, anche molto singolari, ma che spesso tengono conto solamente di alcune regole e ne escludono altre, ma la cosa importante è che si sia messa in moto la macchina per la ripartenza.

Entriamo nel concreto, se immaginiamo una spiaggia, intesa nella sua normale routine, ci focalizziamo sulla massa di persone che assalta le spiagge, le popola, le vive non solo sotto l’ombrellone, ma si aggrega nei vari spazi, frequenta i chioschi, passeggia in riva al mare e fa il bagno. Ecco, tutto questo per molti mesi non sarà più possibile!

Le proposte fatte da alcuni operatori sono nettamente insufficienti. Pensate alla sera nei luoghi di mare, dopo cena masse di gente escono e si ammassano nei centri storici delle zone balneari e anche questo rimane una cosa vietata.

Prima di tutto vanno definite delle linee guida dettate da un centro di coordinamento. Ovvero, va istituita da subito una commissione che parta dal ministero competente per dare delle regole comuni e definitive per ripartire.

Partendo dalle spiagge, si dovrà limitare la capienza disponibile degli alberghi e delle spiagge, puntando solo sulla prenotazione. No a spiagge libere e no alla libera circolazione di coloro i quali non hanno prenotato nulla.

Serviranno importanti sistemi di igienizzazione che dovranno essere coordinati dai vari comuni. Mentre per la circolazione sugli spazi comuni sempre con mascherine e guanti. Benissimo la proposta degli steward di spiaggia, i pranzi sotto l’ombrellone obbligatori e negli hotel pranzi e cene serviti solamente all’interno delle stanze.
Per le uscite serali, si dovrà sempre contare sul buonsenso, ovvero entrare nei negozi pochi alla volta, con le dovute distanze e sempre con mascherina e guanti.

Di certo non sarà facile, sarà una vacanza difficile e se volete triste. Ma ripartire è la parola giusta.

Per la montagna, crediamo che la gestione possa essere più semplice. Anche qui con limitazioni alle prenotazioni, mascherina limitata alla presenza di persone nei negozi e rifugi, ma quando si potrà essere soli su un sentiero o su un prato, allora il senso di libertà sarà molto più bello.

Una cosa è certa, la regola sarà una: niente grandi esodi, partono solamente coloro che sono sicuri di avere una stanza e le località turistiche dovranno controllare tutte le entrate al paese.

Tutto questo interessa le aziende, quelle che vivono di turismo o fanno parte dell’indotto che non possono stare più ferme e che devono reinventarsi e ricostruire un fatturato che sarà necessariamente più magro.

Una cosa è certa, la comunicazione aziendale efficace farà la differenza anche in questa situazione.

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